Monitoraggio in ambienti di lavoro
Cosa si intende per monitoraggio negli ambienti di lavoro?
È la sorveglianza sistematica dei rischi ai quali i lavoratori possono essere esposti. Essa si può effettuare andando a misurare determinati parametri nell’ambiente di lavoro e in particolar modo la concentrazione delle sostanze dannose per la salute umana che possono essere presenti in sospensione nell’aria (sostanze aerodisperse). Questi valori vengono poi confrontati coi limiti di riferimento del D.Lgs 81/2008 e successive modifiche (nello specifico nell’allegato XXXVIII – valori limite di esposizione professionale). Però non sono presenti tutte le sostanze che danno effetti sull’uomo quindi si rende necessario utilizzare anche valori limite di esposizione definiti da Enti scientifici o governativi come quelli dell’A.C.G.I.H. (American Conference of Governmental Industrial Hygienist), l’OSHA (Occupational Safety and Health Administration) o il NIOSH (National Istitute for Occupational Safety and Health).
Il monitoraggio negli ambienti di lavoro viene svolto con due principali tipologie di campionamento:
– campionamento personale
– campionamento su postazioni fisse
I campionamenti personali vengono distribuiti ad ogni lavoratore rappresentativo di ogni mansione secondo il criterio della omogeneità di esposizione con un minimo di 1 ogni 10 lavoratori svolgenti la stessa mansione.
I campionamenti su postazioni fisse vengono distribuite in modo uniforme nei reparti oggetto di campionamento, generalmente in prossimità delle aree di lavoro degli addetti o nelle vicinanze di punti in cui è presumibilmente maggiore la dispersione dell’inquinante nell’ambiente.
Attraverso membrane o fialette adsorbenti, con l’ausilio di pompe aspiranti, si va quindi a catturare le sostanze dannose per la salute umana e attraverso particolari strumenti viene determinata la concentrazione delle stesse. La concentrazione è in funzione anche del tempo di campionamento che deve essere rappresentativo della normale attività lavorativa.
Confrontando poi i valori trovati con i valori limite si verifica se l’ambiente di lavoro risulta non soggetto a rischio per la salute umana o se invece bisogna intervenire per migliorare le condizioni lavorative.
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